John Fekner e la street art

Vi siete mai chiesti cosa sia la street art? John Fekner ha la risposta pronta per voi: ”tutto quello che sta in strada che non siano graffiti”. Non ci si poteva aspettare altro da uno street artist multimediale come lui. Perchè multimediale? Scopritelo insieme a noi!

Toxic Wastes from A to Z

John Fekner esprime il suo genio creativo attraverso quadri, disegni, musica, scultura, fotografia, performance. ”Multimediale” perchè nel 1981 vinse il suo primo premio a Toronto, durante il Video Culture Festival, nella categoria Videotex. A questo festival partecipano artisti provenienti da tutto il mondo, tra cui Keith Haring e Andy Warhol, solo per citarne alcuni. Il progetto che lo portò alla vittoria era intitolato ”Toxic Wastes from A to Z”. Successivamente, comincia a lavorare anche con artisti musicali. Non solo bombolette quindi, ma anche stencil, vernici e note musicali.

I messaggi di John Fekner

Attraverso le sue opere, Fekner veicola diversi messaggi di denuncia: dalla decadenza della società in cui viviamo alla guerra, dall’inquinamento alla manipolazione mediatica. La street art diventa sempre più di dominio pubblico e John Fekner, con le sue scritte, diventano parte integrante del contesto. Le sue scritte, brevi e incisive, sono una scarica di adrenalina per la metropoli, che si risveglia dalla sua quotidiana apatia.

Warning Signs

Uno dei progetti più emblematici è Warning Signs: un’area completamente degradata diventa teatro per i suoi messaggi e scritte. Quello che prima poteva essere considerato vandalismo, acquista ora un potere benefico per la città e per le persone del quartiere, che ne fruiscono in maniera positiva. Non si sentono più degli emarginati. Il vero vandalismo risiede nello stato di degrado a cui è stata lasciata la città.

John Fekner e l’anonimato

Lo street artist ha dominato la scena newyorkese degli anni ’70 “in forma anonima”: i suoi messaggi venivano riconosciuti perché enfatizzavano problemi e criticità e il suo era un richiamo all’azione. Il palcoscenico prediletto dall’artista erano le zone industriali e degradate, disperatamente bisognose di una sana ricostruzione. Come si legge sul New York Times, ”John Fekner non lavora a New York, ma con New York”. La città è la sua materia prima. Nonostante John Fekner sia sempre stato un personaggio pubblico molto attivo, ha sempre tenuto un profilo basso, permettendogli di rimanere fedele ai suoi principi. Con lui, l’arte di strada acquista un significato più profondo e si avvicina a tutti. La street art, quindi, è espressione di un movimento sociale e coinvolgente.

Se siete curiosi di conoscere altri artisti che ricorrono all’anonimato, vi proponiamo gli articoli sulle Guerrilla Girls e Banksy.

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